venerdì 19 ottobre 2007

sopra-suolo

Giornata di sciopero in Ile-de-France, e i Parigini hanno mobilitato armadi, soffitte e scantinati per tirarne fuori ogni possibile (o improbabile?) mezzo munito di ruote.
La città bloccata, gli impegni saltano, ma è viva di gente che si muove sul suolo, all'aria aperta, e si respira vita e movimento.
Persone che sfrecciano per lo più su due o quattro ruote, tra biciclette, roller e monopattini, faccia tesa e contratta nello sforzo del movimento, smorfia di fatica ma occhi diretti e lucidi.

Rue S. Michel, verso Chatelet, centro nevralgico, punto centrale di snodo e confluenza.
Un ragazzo, un uomo di trent'anni, vestiti da giornata metropolitana, maglione di lana a trama grossa, verde scuro quasi marcio, viso scurito da una barba appena lì, sfatta, la testa afferrata dalle mani di un bambino biondo appollaiato sulle sue spalle, avvinghiato con gambe e braccia, ridente, a sfrecciare dall'alto della sua postazione, a bordo della sua cavalcatura che spinge un monopattino mentre scivola veloce tra la gente.
Intanto, i raggi del sole in declino sono riflessi dalla Senna, e i colori si scaldano.

Al semaforo, assisto alla conversazione tra due gonnellini a scacchi che si salutano, medesimo tessuto. Uno si complimenta con l'altro per la nuova plissettatura, molto elegante, ma questo non capisce e se ne va, geisha indispettita dalle parole di un barbuto e biondo scandinavo...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pensare che ci dovrò andare a vivere...anno 2008. Bonjour nouvelle vague?!

[n] http://nicco.megablog.it

ni ha detto...

Dipingi fotografie di parole.

Mentre io resto qui con occhi spalancati di bambino a fantasticare la tua Parigi.