sabato 20 ottobre 2007

ladri di biciclette e cucchiaini

Giornata resa frenetica dagli spostamenti di una città che lo sciopero dilata e comprime insieme, rendendo lunghissime le distanze e convogliando per le strade così tante persone da non riuscire a muoversi, diventate folla convulsa.

Finalmente la sera, e un locale fatto di pouff bianchi e luci basse. Una scala mosaicata, pezzetti di ceramica colorata, forme irregolari e uscenti da sè, mezzo giro di spirale che modifica il tutto e trasforma il luogo, moderna improvvisazione di geometrie arabe e colori vividi.

-Confessioni di piccole manie-

... e d'un tratto, mentre con gesto da incallito e consumato approfittatore di cucchiaini altrui, reso esperto dalle innumerevoli gesta compiute, pulisci la forchettina dal miele rimasto per collocarla in borsa in un morbido e innocente, invisibile gesto distratto, vedi gli stessi movimenti ripetuti inconsapevolmente da un altro, un'altra.
Ritrovi e condividi stupide manie nel seminterrato di un pub, e ridi divertita, occhi felici e ben aperti.

E poi via, caccia al tesoro per le strade in cerca di una delle biciclette distribuite per tutta la città, tutte già prese. E una volta trovata schizzi per le strade, riconoscendo angoli e luoghi, in un principio di familiarità, su per le salite con le gambe che spingono, e senti la schiena che comincia a bagnarsi, nonstante l'aria fredda che passa attraverso la maglia di lana. Respiri l'aria umida, respiri il buio, senti l'aria fredda che entra nei polmoni e ne puoi seguire il movimento.
Non so dove sono e invento una direzione immaginata per tornare a casa, immersa nella città in notturna, in simbiosi quasi, me ne sento parte...

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