domenica 1 febbraio 2009

farfalle di sabbia

Il tempo passa senza che nemmeno me ne accorga, esaurito prima che abbia anche solo pensato a cosa farne.
E' sabbia gialla fatta di pietre sgretolate, anch'esse nate da sabbia. Il vento ne accarezza la pelle ruvida e la trascina poi con sè, vento giallo che graffia ciò che incontra. Non c'è niente sotto ai mulinelli, sabbia su sabbia che gira intorno.
Attese indolenti senza punti di fuga a deviare lo sguardo. E dal labirinto esce solo chi è felice.

Vivo questa città da dentro, troppo per riuscire a guardarla.
E allora faccio come nei luoghi che mi ospitano a breve termine, quelli in cui sono come in prestito. Quasi tutti in fondo...

Torno a casa a piedi, col cielo che ancora gocciola e lascia i muri luccicanti e i ciottoli che sembrano appena usciti dall'acqua, vomitati a riva dal fiume dopo una piena.
Quasi sguiscio e inciampo nei nostri ricordi, ti saluto silenziosa muovendo le labbra senza voce, senza pensarci. Luogo che forse ci ricorda come pochi altri, lì seduti a terra abbracciati dalle mura del castello, il fossato intorno a parlarci d'acqua e dirci di distanze.

Ho perso le parole del buio, dei miei passi che toccano appena il suolo senza far rumore, quando plasmo statuine di cera che parlano tra loro.

Do vita a un sorriso di profilo, a gesti che sanno di casa pur non avendoli mai visti prima. Sono fili di lana sdruciti sui polsi, come tele di ragno a imbrigliare i dorsi delle mani, la stoffa a scaldare i palmi.
Fingo di andare a disegnare parole in aria e resto a guardare, incapace di me.

Di nuovo e sempre in partenza, non posso cercare legami da abbandonare. O forse è la scusa che mi do per non tentare davvero, e restare tra me.
Non ho più occhi che sorridano di me, non ci sono braccia che mi tengano vicina, senza farmi andar via. E ogni volta è la bugia che mi racconto per fuggire e iniziare altra vita, come potesse essere diversa, come potessi essere diversa.
In fondo resto sempre io...

Farfalle senza polverina sulle ali tenute sottovetro, sperando che prima o poi vada in frantumi.

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