In fondo sogno più di giorno che di notte, mi permetto fantasie
che di notte uccido senza troppe cerimonie.
Nessun fiore bianco, bare vuote di cose mai state.
Mi trovo a sognare volti e corpi
con cui non ho condiviso che un arco di ore,
in un buio inquinato di suoni che assolve tutti.
Potrei davvero annegare nel primo sorriso che mi venisse rivolto...
I sogni riportano alla realtà, contrastano bianchi e neri,
un gesto mai stato diventa mano ad allontanare.
Di questi tempi i sogni sono più concreti del giorno:
non accettano compromessi
e non si fanno abbindolare da una carezza.
Però poi è difficile vivere alla luce
senza potere più immaginare nulla.
Bel lavoro, grazie sogni miei, grazie censore interno!
Eppure forse dovrei ringraziarli davvero.
Mi impediscono che a stupirmi siano cocci di vetro e monete false.
nutrire poi di bacche bianche bianchi uccelli che saltellano intorno
diventano filigrane e venature in mezzo alla neve
e poi tutto ricomincia di nuovo
Rannicchiata potrei essere racchiusa intera
tra due braccia e un torace.
Non occupo molto spazio in fondo.
forse anche meno di quanto me ne occorrerebbe
1 commento:
Quanta dolcezza
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