martedì 11 settembre 2007

sguardi

La metropolitana ha un odore caldo, simile a quello dell'erba calda d'estate, che rimane troppo a lungo al sole e all'umidità della notte e inizia a marcire, e diffonde un sapore dolciastro.
Nonostante sia mezzogiorno non c'è molta gente, e tuttavia mi allontano dall'entrata per stare un po' con i miei pensieri, calmare l'agitazione... Mi guardo intorno, e cerco di fare attenzione alle persone che ho intorno, incontrare occhi, visi, sfumature perchè non scompaiano nella massa..
C'è un ragazzo seduto a fianco al muro, capelli lunghi e forse ricci se non fossero così annodati, un castano schiarito dal sole e barba ancora più chiara.. Mi colpiscono i suoi occhi, stanno ridendo, mentre la bocca sorride impercettibilmente. Seguo il suo sguardo e vedo una bimba che canta, seduta sulle gambe della madre.. Lei orientale, io incapace di riconoscere differenze somatiche e l'oriente diventa un tutto indistinto, il padre è poco più in là, tratti africani. La bimba è bellissima, in un miscuglio di origini che rendono il suo viso unico, irripetibile, e così mi perdo a guardarla giocare, a vederla ridere.
Rumore, aria fredda che sale e porta un odore metallico, stridio di freni.
Passi lenti e calmi, una quiete in contrasto con la gente ad occhi bassi che sgomita e si urta per entrare nel vagone.
Io mi appoggio alla parete, di fronte il ragazzo biondo, ancora il viso disteso in un sorriso. Mi guardo in giro e vedo occhi fissi nel vuoto, facce inespressive, tutti ugualmente per sé.
I due bambini si sono ritagliati uno spazio colorato e continuano a giocare, e io non so se siano più belli loro o gli occhi del ragazzo che sta di fronte a me, persi e felici. Ogni tanto ci guardiamo, felici di incontrare un'altra persona rallegrata da quel pezzetto di mondo.
Scendono, e pochi minuti dopo scende anche lui. Nessuna parola, nessun saluto, ma attraverso i vetri graffiati e lerci del vagone, sotto il sole e a bocca chiusa mi regala un sorriso e occhi che brillano.
Le porte si chiudono di scatto e riprende il viaggio.
Io mi sento cullata, il respiro lungo e profondo.
Sorrido...

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