domenica 18 novembre 2007

prendersi con dolcezza!

certi giorni bisogna prendersi con dolcezza, coccolarsi,
darsi attenzioni con piccoli ma quanto mai dolci dettagli...



Freddo intenso, da inverno inoltrato nonostante si sia nemmeno al 20 Novembre, non oso immaginare come sarà Gennaio! E tuttavia l'idea d'inverno è quanto mai incoraggiata dalle dilaganti decorazioni natalizie che già invadono ogni angolo di strada.
E qui si dimostra l'ormai innegabile senso del kitsch di cui i francesi sono permeati! Come non bastasse la Tour Eiffel trasformatasi perennemente in stroboscopico e allucinante albero di natale sbrilluccicoso -immaginare per comprendere un albero di natale di 309 metri d'altezza per farsi un'idea!- ormai anche lampioni, alberi e palazzi tengono il passo, facendo a gara per la più terribile decorazione!
Si inizia morigeratamente sugli Champs Elysées con alberi i cui rami spogli sono imbrigliati in fili bianchi che, fortunatamente, li adornano discretamente ancora senza luci.
Purtroppo seguono, inoltrandosi per strade di lusso in direzione Madeleine, lampioni e alberi posticci rivestiti di dischi di plastica argentati più cordoli spiumeggianti, anche quelli color argento. Il risultato è una strada che si è trasformata in una pessima copia di seconda mano di cristallini swarovsky e paillette da discoteca! Sempre non volendo nominare gli immensi fiocchi rossi e gli immancabili cristalli di neve alle vetrine!
Tra tutto ciò, un negozio di costumi in maschera e peluche, con gli animali riprodotti a grandezza naturale. Ora... Gli orsi ci stanno, in fondo sono un classico; già il cervo e il cinghiale mi lasciano un attimo perplessa; ma quando vedo il tacchino coi bargigli rosa, la coda a raggiera enorme e le zampe rugose è troppo, e scoppiano le risa, incontenibili!

Freddo! Freddo! Freddo! E cielo da neve, col sole che sbuca in trasparenza tra le nuvole che ricoprono il cielo intero, ultimi raggi prima che venga inghiottito del tutto.
Girare infreddolite, sottobraccio per cercare contatto e scaldarsi un poco, alla ricerca di un posto che possa offrirci qualcosa di caldo.
Ma l'ulteriore beffa offertaci da una delle città più invasa da turisti del mondo (e in special modo la domenica!) consiste nel trovare tutto chiuso: boulangerie, salon de the, brasserie... tutto irrimediabilmente a luci spente e con le sedie ribaltate e accatastate sopra i tavoli.
Finalmente arriviamo nell'ennesimo posto che avevamo mirato invogliate dalla guida, che ci stupisce felicemente nel rivelarsi aperto. Salvo, ovviamente, essere pieno a scoppiare... Chiediamo per l'attesa e, prevedibilmente, il cognome italiano risulta troppo incomprensibile per le schizzinose orecchie francesi, troppo assuefatte alle nasali per riuscire a concepire altri suoni! Così, c'inventiamo un nome che possano comprendere e ci reincamminiamo nel freddo per i venti minuti indicatici, intorno a un palazzo di vetro costruito al fine di ospitare un mercato, ma che al termine dei lavori si era rivelato essere troppo "opera d'arte" per poter sopportare strepiti e frutta gettata negli angoli, convertito quindi in centro commerciale di lusso!

Finalmente il tempo è nostro, e infreddolite c'immergiamo nella nostra meta, scoprendo che gli unici francesi presenti nel locale sono i camerieri... Dopo sgomitate varie e ripetuti depennamenti sulla lista d'attesa riusciamo a vederci assegnato un tavolino quadrato su cui già troneggiano svariati vasi che fanno presagire ogni ben di Dio, la nostra fame già portata al limite dal continuo passaggio di cestini pieni di pane e croissant, impedendosi di allungare la mano per servirsene e lasciare allibito il cameriere!
Ma via, finalmente sedute e il listino è nelle nostre mani.
Nonostante la fame sia notevole, ordinare la colazione completa sarebbe dichiarare guerra aperta alla capacità dei nostri stomaci di contenere cibo, e così si opta per la smezzata, a cui aggiungiamo una tazza di cioccolata calda.
Nell'attesa gli occhi spaziano sui tavoli di legno, sulla tavolata enorme in cui estranei fanno colazione affiancati, impiastricciandosi e servendosi dagli stessi vasi. Contro la parete una scaffalatura in legno con esposti i prodotti in vendita ci fa pregustare i prossimi sapori!
Finalmente, il tavolo si riempie! Un cestino di vimini ricolmo di pani diversi, i vasi di vetro con marmellate dei vari colori, cioccolate di ogni tipo. Il fumo sale dalla tazza bianca ricolma di cioccolata, spumosa in superficie; la teiera, tonda e morbida, scalda le mani ancora infreddolite, ma coi primi sorsi il caldo invade il corpo e iniziamo a viziarci di sapori!
Perchè è impossibile non sperimentare, sovrapporre, provare ogni accoppiata possibile o improbabile, intanto che il tavolo si riempie di briciole e diventa campo di battaglia in atto!
E tra le risa finisco col trovarmi briciole e marmellata ovunque, impiastricciata come una bambina che ha appena finito di giocare coi colori!

Pienissime e più che soddisfatte da questa colazione-pranzo-merenda delle 3 del pomeriggio, rifocillate e scaldate ci riconsegnamo alle strade e al freddo, a un cielo che si è fatto unica lastra di ghiaccio, promettente neve.
Poi, così, d'improvviso, il freddo e il ghiaccio vengono spezzati dalle foglie di un Ginko, ancora tutte su, ventagli gialli che irradiano colore!
E una volta ancora scopro quanto sia bella questa città, con quante sorprese sia in grado ogni volta di stupirmi.



6 commenti:

nocciolina ha detto...

ciao amica!
ok, francia-italia 1 a 0 per gli addobbi. qui da noi niente tacchini, al massimo babbi natale..c'è freddino anche qui, ma forse mi sono abituata! sarà l'ora, ma questo post mi ha lasciato con l'acquolina in bocca!
un bacio

ni ha detto...

Affascinato dal "viziarci di sapori", resto interdetto dagli accostamenti improbabili in ambiti dolciari: paiono impossibili alla mia mente e quindi, tentando di spingermi oltre e immaginare, trovo solo preoccupazione in me!!!


Mi soffermerò allora sul ginko con ancora le foglie ad accogliere vento e luce.
A immaginare i bordi delle labbra ancora impiastricciati di marmellata incresparsi in un sorriso stupito.

plenilunjo ha detto...

@nocciolina
beh amica, ti ricordo i terribili angioletti di qualche anno fa che infestavano ogni via del centro!
a pessimo gusto ce la caviamo anche noi purtroppo!!
dai, magari riesco a portarvi qualcosa di buono! pensate a che volete e fatemi sapere!! :)
bacio!!

@ni
basta lasciarsi andare, senza temere nuovi sapori e consistenze, estasiato mentre t'invadono la bocca in accostamenti che non pensavi possibili!
e se la tua mente si ritrae, le papille ne saranno grate!

nocciolina ha detto...

mmmmmmh. vorrei tutto..anche le patatine al sedano e compagnia...e anche i tortelli e la pasta per fare le brioches che dicevi...

ni ha detto...

Io ho ancora i segni mentali per alcuni accostamenti di certi chef tanto ... brrrrrrr!! da esser marchiati a fuoco nella memoria

GattaSenzaStivali ha detto...

Posso aggiungere alla lista delle cose da dimenticare anche dei festoni colorati, dalla forma non ben definita ma vagamente ovale, visti per le strade di Montmartre?