sabato 17 novembre 2007

respiro

Capitano a volte situazioni e incontri tanto potenti da sconvolgerci i giorni.
Ci colpiscono a tal punto da costringere a ritornare a loro, qualsiasi cosa stiamo facendo.
A quegli Assoluti vorremmo dedicare ogni pensiero e ogni energia, votarci irrazionalmente con tutti noi stessi.
Ma poi ti fermi, ti guardi intorno e decidi di aspettare, di lasciare a quei momenti tempo e spazio per consentire loro di respirare, così da non travolgerli per la troppa impazienza.
Ti obblighi a lasciare che il tempo scorra, naturale, senza forzarlo, assecondandolo nei suoi risvolti, in ogni sua curva e ansa, rendendoti conto di quanto questo fosse necessario per non finire trascinata via.
E in vigile sospensione ti accorgi che quel "Pensiero" potendo respirare assume concretezza, perdendo così quei toni d'irrealtà di cui si tinge un Assoluto.

E mentre così cammino per strada, mantendendo il contatto e la consapevolezza del suolo, gli occhi al cielo scoprono unicorni tra le nuvole, mentre l'aria diffonde melodie che arrivano da lontano.

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