giovedì 6 dicembre 2007

pioggia grigia

Scrivere dev'essere un'urgenza, un moto improrogabile.
Scrivere tanto per mantener fede all'impegno preso è cosa sterile.

Tanti motivi per l'assenza.
E ora i pensieri sono cupi, hanno bisogno di trovar modo di uscire.
Pensieri che non voglio affrontare.
Rifletto di paure e angosce, solitudini e egoismi.
Penso il mio donarmi talvolta troppo, gettarmi a capofitto
senza riserve in quegli altri che accolgo nel mio cerchio, in me.
E non vi voglio nominare, che nella mia testa siete pure immagini, e qui non voglio concedervi diritto d'asilo col nome, e in tal modo posso trasformarvi in ombre, e restar sola con me.
Spazio dedicato a me. A me soltanto.
E da qui procedo a ritroso, non capendo perchè i pensieri si siano incanalati in questo labirinto discendente, sempre più scuro,
doloroso e conficcato in cuore.

Voglio un giorno di pioggia per domani.
Voglio un giorno di pioggia per non detestare il sole.
Se ci sarai, sole, mi sentirò sdoppiata,
slabbrata e dilaniata, contorta e fuor di me.
Ti odierò, sole, se ci sarai.
Oggi è incoscienza ancora, per l'ultimo attimo.
Per domani voglio gocce di pioggia per scontrarmi con la realtà.
Solo io e il cielo furente a investirmi.
Che se sarò felice nessun temporale potrà scurirmi il viso,
godrò di ogni singola goccia d'acqua che arriverà a bagnarmi,
a penetrarmi nella pelle.
Mi metterò a correre incurante dell'acqua,
bagnandomi di mondo, felicità assoluta.
Ma se sarò triste voglio un cielo grigio a schiacciarmi a terra,
che non mi faccia rialzare il corpo dall'asfalto,
una guancia a toccare il suolo freddo e duro.

Voglio un sonno pesante e senza sogni. E parole che mi scaldino.

Non voglio credere in nulla.
Non oggi.

2 commenti:

nocciolina ha detto...

questa strana abitudina di postare post-data...così chi ci prova non capisce comunqu eh?? :)

plenilunjo ha detto...

ehm...
Semplicemente, poichè quello che scrivo viene primariamente dalla moleskine, la data è quella di quando ho scritto lì.
Lo ammetto, è un po' contorto!
Ma mi piace mantenere un filo con il momento in cui il pensiero era nella mia testa