Ho come l'impressione che ogni mio cambiamento significativo
sia legato a un viaggio, ad uno spostamento.
Sì, è banale da dire, ma il fatto è che non è il viaggio in sè
a causare il cambiamento, ma è l'inverso.
E' il mio mutare stato a portare con sè il viaggio, a pianificarlo.
Io a muovermi per seguire luoghi e persone che voglio raggiungere.
Non è questa la prima volta, non sarà l'ultima.
Un sole rosso magenta a splendere nell'aria.
Un'alba sui campi neri,
rivestiti di brina sui primi lievi steli verde acqua,
quasi riflettenti il cielo.
Al tempo stesso estraniata e totalmente in me, resto in attesa, vigile,
ma con quella tensione che riassorbe i pensieri in sè,
vapor acqueo che confonde contorni e confini,
frammistando cose e pensieri
in un'inconcretezza che rifiuta ogni sentiero logico,
almeno coerente.
Cuore veloce e respiro che ogni tanto s'interrompe
per recuperare maggior aria.
Brividi freddi e bocca aperta a respirare
mentre spaziotempo vanno a scomparire.
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