sabato 1 marzo 2008

col coltello alla gola

Succede. Capita senza che ti possa render conto di come sia nato, quale sia stata la sua alchimia.
Ragione, non funzioni qui. Per quanto ti possa sforzare di scomporre le persone in formule e legami, ancora qualcosa ti sfuggirà. Non è chimica, ma quell'alchimia che tramuta acqua limpida in oro puro. Non sai perchè, non te lo spieghi. Persona che in fondo non è così dissimile da tante altre, eppure... eppure... Eppure d'improvviso scorgi un brillio in penombra, comparso di sfuggita mentre la luce del giorno va a calare e colpisce le cose di taglio mentre i colori diventano caldi e l'aria si tinge di rosa. E' stata cosa di un momento, potresti quasi credere in un inganno degli occhi, un vetro in lontananza che ha prodotto un riflesso di luce. E allora socchiudi gli occhi, filtrando aria e luce tra le ciglia, aumentando i contrasti, mentre il pulviscolo sospeso in aria assume consistenza e sgrana le cose. Il sole è già calato, rimane solo il bagliore diffuso che investe le cose mentre le ombre vanno ad allungarsi. Eppure, in quella percezione che vuole farsi più acuta dividendo luci e ombre come fosse possibile scomporle, continui a notare quel bagliore che prima ti aveva fatto voltare di scatto il viso, subito riassorbito. Ti accorgi che ha lasciato traccia di sè, un certo chiarore diffuso che continua a spandersi. Apri gli occhi e già va a scomparire, troppo lieve, quasi impercettibile per riuscire a non essere riassorbito nella complessità delle cose. Allora riprovi, di nuovo gli occhi a fessura.. Ed è ancora lì, mentre sorridi, per quel regalo inatteso.

il voler bene non si compra, non si vende, non si impone col coltello alla gola, nè si può evitare: il voler bene succede.

[Amado]

Capita. Non sai cosa l'abbia provocato, puoi solo vederne alcune cause, le più macroscopiche. Ma quello che siamo resta invisibile per comparire nei dettagli inconsapevoli mentre emerge senza coscienza e ci afferra.
Emozionarsi, affezionarsi, sperimentare forme d'amore senza preavviso alcuno. E' un cenno, un sorriso d'occhi, un'inflessione di voce, il timbro di un suono, una parola intesa proprio perchè non pronunciata.
Qualcosa si fa avanti, fa breccia ed entra senza preavviso, brezza leggera di vento che senza sforzo alcuno s'insinua nei varchi tra le pietre, giungendo al centro senza perdere il calore che portava con sè. E riesci solo a prenderne atto, accorgerti di esserne stato toccato, profondamente.
Voler bene capita, succede. Lo riconosci subito, immediato. Lo sai e basta, non è qualcosa da capire o su cui stare a riflettere. Semplicemente inizia ad essere e poi ti rendi conto che si è ritagliato uno spazio in te dove vivere e respirare.
Chiudi gli occhi, ne senti i respiri lunghi e lenti, calore che risale e colma.

Abbandono ogni riserva, ogni barriera perchè ogni parte di me sia esposta al vento, lì ad essere toccata e lambita.
Ma a volte l'aria è impura. Porta con sè polvere di sabbia e ferro, stridore e gemiti mentre cerca un varco.

Non trovo il coraggio di togliermi di dosso sguardi e sorrisi
un odore che ancora mi permea, penetrato sotto pelle.
Parole che continuano a percorrermi
senza pausa, senza tregua.

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