mercoledì 5 marzo 2008

looking for Kensington Gardens fairies

Senza sogni non si vive. Sono ciò che ti dà la direzione. Il tema delle elementari "cosa vuoi fare da grande" chiedeva di pensare al tuo sogno, a quello che vuoi e desideri fare, non di lasciare un foglio in bianco da spedire come curriculum per accontentarsi dell'offerta meno peggio.

Dura da sentirselo dire. Ancora più difficile sentendo di condividere ogni singola parola fino all'ultima briciola di me. Tragica quando al contempo ti rendi conto di non avere sogni. O forse sei tu a non permetterti di averne.

Mancano gli ultimi esami, a breve inizierà il periodo tesi, impegnativo ma bello, riesco a stringere i denti per questo sforzo finale solo sapendo che a breve potrò dedicare ogni energia ad un lavoro mio. Sì, è vero, l'università è quel che è, la tesi ormai nulla più che un elaborato scritto di un centinaio di pagine, non viene richiesto poi molto. Ma in un atto di megalomania imperante pensi alla Nascita della tragedia, al fatto che sia nata come tesi di laurea. Pensi a quanto siamo scaduti in basso per cultura e voglia di fare, e allora, nonostante tempi che vorrebbero pressarti e richieste al lavoro minimo indispensabile decidi di fregartene, e vuoi la Tua Tesi. Tesi nel suo significato primo di ipotesi, di idea, da smembrare in ogni singola parte per riuscire a sostenerla, per portare avanti un pensiero che è in qualche modo scaturito da te e vuoi comprendere fino in fondo. Sarà un bel periodo, la mia tesi l'ho trovata..!

E almeno il sogno a breve termine c'è, meglio di niente insomma. Ma poi?
Tragico, mentre mi rendo conto che resto in silenzio perchè non ho il coraggio di dare la risposta vera, e ammettere che forse mi conoscete troppo bene, sapete come funziono.

Forse sei tu a non permetterti di sognare

Già... forse... Ma per sognare bisogna anche vedersi all'altezza del sogno, in grado di corrispondervi. Riuscire a riconoscersi un brillio speciale in qualcosa, lì, sepolto in te, magari anche sotto cumuli di pensieri falsi o indolenti o distruttivi, ma in fondo ancora splendente seppur rivestito dalla cenere.
Forse non voglio sognare per paura di non trovare nulla...


Passeggiata a piedi scalzi sull'erba dei giardini di Kensington, guidata dalle risate leggere e ironiche verso l'isola al centro del fiume. Non sto scappando, nè voglio restare con loro. Solo una piccola pausa, qualche volo e tramonto sul Serpentine, a fare scorta di luce dorata da riportare nel mondo reale.

Poi ritorno, prometto.



3 commenti:

Poros ha detto...

Uhm, credo di capire l'ansia da "..e poi?". Ti vorrei dire che, secondo me, più che al cosa, dopo un po' tieni di più al come, che poco importa se alla fine fai una cosa o l'altra, ma diventa fondamentale non rinunciare a sè stessi ed al nostro modo di fare.
Ovviamente, secondo il mio modesto parere.

plenilunjo ha detto...

Non è ansia in realtà. Mi sento solo un po' aquilone troppo preda delle correnti d'aria, incapace di capire dove volermi fermare. E forse continuo a girare e spostarmi tanto per questo, alla ricerca di qualcosa che mi faccia sentire di potermi fermare, serenità di sorrisi limpidi e respiri lunghi.

E proprio per assecondare il come finirò lanciata in un progetto impossibile di tesi, lavorandoci come se dovessi creare un'opera unica. Ma se non facessi così non avrei nemmeno la spinta a iniziare.. L'idea di lavorarci su fino a perdere il senso del tempo, limarla in parole e immagini per renderla un quadro... E' l'unica condizione a cui posso farla (ammetto le tendenze megalomani!)

E per i sogni futuri farò come ho sempre fatto, andare avanti cercando di tenere gli occhi aperti inondati dall'aria, lasciandomi colpire e mutare da ciò che mi capiterà d'incontrare lungo la strada..
(per quanto un'idea un po' più precisa non è che sarebbe da disdegnare ^^')

Anonimo ha detto...

amica, i sogni prima o poi arrivano e poi vanno inseguiti, che importa se sono impossibili, li chiamano sogni per quello :)
..l'importante è non lasciarsi andare se non si fa quello che si vorrebbe..

Io ora non faccio quello che vorrei ma non mi dispero, prendo con gioia quel poco che mi può dare questo posto con la speranza di trovare altro (e cercare è una faticaccia..).

Che l'ho imparato col tempo ma bisogna sempre cercare di essere felici con quello che si ha..perchè se poi migliori potrai solo stare meglio..ma se non stai bene come sei e con quello che hai non starai mai bene con nulla :)))