Contemplazioni estatiche che attraversano il corpo e lo fanno vibrare come corda pizzicata, cassa armonica che risuona lenta espandendo colori e profumi. Un sentire che non è di testa ma è un pulsare fondo, vitale.
I piedi si appoggiano sul terreno quasi potessero penetrarvi come radici, arrivare all'acqua nel sottosuolo tenuta fresca dalla terra e dissetarsi, nutrirsi di scuro e fertile. Con i polpastrelli toccare l'aria tiepida, sentirla palpabile mentre il vento nemmeno passa, giusto in alto leggero a muovere nuvole. Colori negli occhi, geometrie come arabeschi che continuano a mutare il mondo, sguardi in prospettiva, mutamenti a ogni passo. Gli aghi dei pini marittimi a ricoprire il suolo, tra campanule bianche e viola leggeri, una corteccia a scaglie dense che nella resina diventa dolceamara, miele cupo che non scivola via ma si trattiene adeso. Voci forti, accese, distanti da quel vous così formale a cui ero abituata, cortesia estrema che quasi annulla i contatti.
Mi ricarico nei cieli romani, leggeri e tersi, recupero quelle energie che i cieli grigi del nord europa mi avevano sottratto. Cornacchie scure scacciate dalle cicale che nel silenzio assolato del giorno danno un ritmo al tempo, incostante e irregolare, pensieri in moto a rincorrersi senza legami, giusto un fluire.
Modi di essere, sensibilità in un qualche senso affini, mentre scelgo nel cesto le parole più adatte, quelle che si confanno a noi. Censurarsi a volte, scegliere di continuo le parole sbagliate per cercare di venire incontro ad un pensiero o ad uno stare che ti sono estranei. Sentirsi sbagliati in partenza mentre è questione di legami; e altrove, in altri chi, le parole sono fluide, scorrono senza ostacoli a frenarne il moto, toccano a fondo, loro, giuste, accolte senza giudizio, comprese, intuito vitale.
Pagine bianche, sospensione in cui fermarsi un attimo, solo tu e il foglio vuoto. Respirare insieme alla carta e alle sue fibre, sentirne la consistenza, scegliere un punto in cui partire. E sono solo linee da snodare, senza fretta, senza vincoli, forme libere di prender vita.
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