mercoledì 10 dicembre 2008

ghiaccio in polvere

La nebbia la fanno i camini, sbuffando bianco in trasparenza su altro bianco.
Il tempo del respiro plasma le parole, i discorsi e i pensieri se ne vanno in nuvole bianche mangiati dall'aria.
Catene fatte d'aria palpabile, la metafisica non poteva nascere che qui.

Ho dimenticato come si scrive, il lasciarsi fluire indipendentemente da quel che è, lasciando i pensieri senza legacci, neanche fossero falconi da abbellire con un nastro alla zampa.
Ci sono cose che non vanno imbrigliate.

Città che riconosco a tratti, a cui appartengo fino in fondo, entrambe fatte d'aria.
Sono giardini antichi protetti da alti muri, sentieri in cotto ricoperti di ghiaccio lucido, a incidere l'erba rivestita di nebbia come scheletri bianchi, armature di ghiaccio in polvere su steli assiderati.
E' una casa in pietra, e fuori sculture e maschere in ceramica su panchine di cuscini gelati.
Alberi come mani escono da terra con una manciata di terra ancora tra le dita, il palmo curvo e proteso verso l'alto, i rami offerti al cielo. Foglie arancio, squame vive, appese ai vuoti come se qualcuno avesse scelto per loro dove stare, a decorare d'autunno un legno già in letargo. E i vetri vecchi sanno di blu cupo mentre il cielo immobile li schiarisce in oltremare, sfondo per gemme bianche che cullano i rami.
Vie deserte e case antiche in passi di danza sui ciottoli tondi. In fondo alla strada già non esiste più nulla.
Scale di coccio per arrivare a una conca d'erba chiara su cui galleggia acqua impalpabile, mantello di sera appoggiato in bilico per non toccare il suolo. Luci opache e incroci metallici a chiudere salite e sbarrare strade, estati e mondi fa, altre vite.

I noccioli di ciliegia scaldano le mani e profumano di legno, dolceamaro, inverno che cuoce nel forno.
E' tanto che non canto mentre mi addormento, non c'è più musica in quell'istante di semi incoscienza, quell'ultimo momento in cui ci accorgiamo di star sognando e interrompendo il sogno per un attimo rinunciamo ad essere coscienti e crolliamo nel buio.
Sono notti mute queste, i miei sogni non conoscono le note e premono tasti a caso.
Facessero un po' più attenzione...

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