Lì compressa e negata, esclusa dal contatto con acqua e aria, invisibile al cielo e al sole.
lunedì 29 ottobre 2007
terra fertile
Lì compressa e negata, esclusa dal contatto con acqua e aria, invisibile al cielo e al sole.
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plenilunjo
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martedì 23 ottobre 2007
caramelle nascoste
Mi sento una bambina con un tesoro nascosto sotto la giacca, una scatola di giochi o di caramelle, le braccia e le mani incrociate a tenerlo ben stretto.
E ad ogni passo sentirne la presenza mi costringe a scoppiare in sorrisi incontrollati, irrefrenabili!
Rido nascosta nella sciarpa, ma gli occhi mi tradiscono all'esterno, ridenti anch'essi, mentre cammino veloce per le strade con un segreto che m'illumina la giornata.
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domenica 21 ottobre 2007
sospesa in obliquo
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spirali a vuoto
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Guizzini e pesci rossi
In un angolo lontano del mare viveva una famiglia di pesciolini tutti rossi.
Solo uno era nero come una cozza. Nuotava più veloce degli altri.
Si chiamava Guizzino.
Un brutto giorno un grosso tonno, feroce e molto affamato, apparve tra le onde. In un solo boccone ingoiò tutti i pesciolini rossi.
Solo Guizzino riuscì a fuggire. Nuotò lontano. Era spaventato e si sentì solo e molto triste.
Ma il mare era pieno di sorprese e a poco a poco, nuotando fra una meraviglia e l’altra, Guizzino tornò ad essere felice.
Vide una medusa piena dei colori dell’arcobaleno; un’aragosta che si muoveva come una ruspa arrugginita; pesci misteriosi che sembravano tirati da fili invisibili; una foresta di alghe che crescevano da caramelle variopinte; un’anguilla così lunga che, a volte, si dimenticava la coda; e anemoni di mare che ondeggiavano come palme nel vento.
Ed ecco che nell’ombra degli scogli e delle alghe scoprì una famiglia di pesciolini rossi proprio come quelli del suo branco.
«Andiamo a nuotare nel sole e a vedere il mondo,» disse felice.
«Non si può,» risposero i pesciolini, «i grandi tonni ci mangerebbero».
«Ma non si può vivere così nella paura,» disse Guizzino «bisogna pur inventare qualcosa».
E Guizzino pensò, pensò a lungo. E improvvisamente disse: «Ho trovato: noi nuoteremo tutti insieme come il più grande pesce del mare».
E spiegò che dovevano nuotare tutti insieme vicini, ognuno al suo posto.
E quando ebbero imparato a nuotare vicini, disse: «Io sono l’occhio».
E nuotarono nel grande freddo del mattino e nel sole del mezzogiorno, ma uniti riuscirono a cacciare i grandi pesci cattivi.
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sabato 20 ottobre 2007
voci
Non posso fare a meno di trasformare i suoni che sento. Sono altri i timbri, altri i suoni, altri i luoghi. La tua voce che si acuisce nello slancio e quasi stona nell'impeto.
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ladri di biciclette e cucchiaini
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venerdì 19 ottobre 2007
sopra-suolo
La città bloccata, gli impegni saltano, ma è viva di gente che si muove sul suolo, all'aria aperta, e si respira vita e movimento.
Persone che sfrecciano per lo più su due o quattro ruote, tra biciclette, roller e monopattini, faccia tesa e contratta nello sforzo del movimento, smorfia di fatica ma occhi diretti e lucidi.
Rue S. Michel, verso Chatelet, centro nevralgico, punto centrale di snodo e confluenza.
Un ragazzo, un uomo di trent'anni, vestiti da giornata metropolitana, maglione di lana a trama grossa, verde scuro quasi marcio, viso scurito da una barba appena lì, sfatta, la testa afferrata dalle mani di un bambino biondo appollaiato sulle sue spalle, avvinghiato con gambe e braccia, ridente, a sfrecciare dall'alto della sua postazione, a bordo della sua cavalcatura che spinge un monopattino mentre scivola veloce tra la gente.
Intanto, i raggi del sole in declino sono riflessi dalla Senna, e i colori si scaldano.
Al semaforo, assisto alla conversazione tra due gonnellini a scacchi che si salutano, medesimo tessuto. Uno si complimenta con l'altro per la nuova plissettatura, molto elegante, ma questo non capisce e se ne va, geisha indispettita dalle parole di un barbuto e biondo scandinavo...
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martedì 16 ottobre 2007
viso di pietra
Guancia di pietra, il volto adagiato sulla mano, occhi bianchi e morti persi dentro al cielo uniforme e senza macchie, azzurro senza virgole.
Scalinata d'acqua affacciata su una piazza a spirale, grigio che a differenza di quello limpido della chiesa assorbe il sole, lo afferra e non lo restituisce.

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sabato 13 ottobre 2007
desideri in bottiglia
Messaggi in bottiglia che arriveranno a destinazione per essere rigettati nella risacca, dritti a sprofondare nal mare.
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domenica 7 ottobre 2007
amnesia di una stella mancante
Fuochi nell'aria e metallo rovente, fiamme blu.
Elettronica e piramidi in vetro, pannelli bianchi e luci pulsanti, organiche, in divenire.
Esseri metallici che pedalano tra acqua ed aria, galleggianti tra le luci.
Cinque piani di salottini al buio e in grazia decadente, luci a mezz'aria.
Piedi scalzi e chiese buie, luci blu ad attraversarle, voci sussurrate e senza fili.
Un sorriso di luna sopra al Sacre-Coeur.
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venerdì 5 ottobre 2007
specchi e miraggi di sabbia
spalle nude e capelli intorno al viso,
scendono ad accarezzare la schiena in onde senz'ordine,
piccolo segno di ribellione che capisco solo io.
Ci guardiamo.
Ti chiedo e non mi rispondi.
Cammino per strada, testa alta ma occhi stanchi,
seccati e intorpiditi dal vento.
Miraggio di fierezza,
miraggio di sabbia scaldata dal sole
che il primo specchio fa ripiombare di nuovo a terra,
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plenilunjo
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martedì 2 ottobre 2007
casa, pani-soli, e pensieri senza importanza
E salendo le scale di legno e vernice bordeaux mi ritrovo a casa.
Non le foto, non le immagini, non gli oggetti, ma odori e sapori ciò che la rendono più vicina, forse tra sensi e pensieri i più inconcreti, irriconducibili a ragione e parole, impossibili da spiegare nell'assenza, impossibili da descrivere se non facendo ricorso ad altri linguaggi, ad altri mondi ed esmisferi che non appartengono loro.
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plenilunjo
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